Un consiglio particolarmente prezioso arriva da una ricerca condotta dalle Washington State University e delle Università della California a Berkley e a San Francisco: viene messo sotto i riflettori un aspetto delicato nel rapporto genitori-figli, quello delle emozioni negative che spesso vengono “censurate” dai più grandi.

Lo studio è stato poi pubblicato sulla rivista scientifica Emotion e si è basata sull’analisi dei comportamenti dei bambini, di un’età compresa tra i 7 e gli 11 anni, in 109 famiglie. Ebbene, secondo gli esperti “autocensurare” le proprie emozioni negative, come stress e nervosismo, può risultare motivo di confusione tra i piccoli.

Sara Waters, una delle ricercatrici che ha firmato lo studio, afferma: “I bambini riescono a cogliere delle sfumature molto sottili dalle emozioni. Sentono che è successo qualcosa di negativo ma vedono comportamenti normali da parte dei genitori: tutto ciò li confonde. Meglio mostrare un conflitto sano, nella sua interezza, in modo che possano apprendere a gestire le proprie emozioni e a risolvere positivamente anche le situazioni più complicate da affrontare”.