L’infanzia è caratterizzata ovviamente dal gioco che, però, non può essere inteso soltanto come una forma di divertimento. La rivista “A scuola di salute” ha provato a classificare quali sono le tipologie di gioco adatte durante i primi anni di vita.

Un neonato, ad esempio, si divertirà a giocare col corpo dei propri genitori: oltre a ridurre lo stress e ad aumentare la connessione “emotiva”, le giravolte e tutti gli altri movimenti compiuti aiutano a sviluppare le capacità motoria.

Passati i primi 6 mesi di vita, il bambino comincia ad esplorare la casa e viene sopraffatto dalla curiosità per tutti i tipi di oggetti. E’ buona norma, quindi, preparare una sorta di cesta con varie cianfrusaglie e materiali diversi che possano far progredire lo sviluppo dei cinque sensi.

Dai 2 ai 3 anni i bambini, invece, cominciano ad utilizzare il mondo della fantasia e allargano il proprio raggio d’azione immaginando diversi tipi di situazioni. Dai 3 anni, invece, si comincia a “far sul serio”: ecco che i più piccoli diventano protagonisti delle proprie storie, spesso travestendosi da eroi e imitando azioni che osservano nel quotidiano.