figli

Avere un figlio significa provvedere a tutti i suoi bisogni. Un bambino va educato sin dalla tenera età. Così come per te è importante togliere il ciuccio per fargli prendere abitudini “da grande”, è altrettanto fondamentale impartirgli le giuste nozioni per un comportamento che nel corso degli anni diventi esemplare.

Il problema sostanziale è che spesso i genitori tendono a dimenticare le cose importanti. Vuoi per stanchezza da lavoro, vuoi per il troppo amore, ma si commettono così tanti errori da minare poi l’educazione e la crescita dei figli. Cerchiamo dunque di stabilire insieme quali sono i cinque errori più comuni.

Non bisogna dire sempre sì

Il primo grande errore che i genitori commettono è acconsentire a tutto quello che i bambini vogliono. Se ad esempio capita di fare promesse che poi non sono in grado di mantenere, tendono a volersi far perdonare cedendo ad ogni richiesta del piccolo.

I bambini, nel momento in cui si approcciano per la prima volta al mondo, tendono ad essere pretenziosi a fare capricci pur di ottenere quello che desiderano. E invece il bello della buona educazione sta proprio nel fatto che il piccolo deve imparare a sentirsi dire no. La felicita dei bambini sta nelle piccole cose, in fondo tendono a dimenticare nel giro di qualche minuto il motivo per cui facevano capricci un attimo prima. È dunque fondamentale da parte del genitore insegnare ai figli che non sempre si può avere quello che si vuole.

Non intervenire nelle beghe dei più piccoli

Di solito se un bambino tende a litigare con un proprio coetaneo, un compagno di scuola o un amico di gioco, i genitori sentono per istinto di protezione di dover intervenire. E questo è un errore madornale. Se il figlio lamenta di una bega con un amichetto, bisogna ascoltarlo e consigliarlo. Ma al contempo bisogna lasciare che sia lui a risolvere le sue prime difficoltà.

Questo non solo per evitargli la brutta figura dell’essere sempre difeso da mamma e papà, ma anche per insegnargli che la vita è fatta di alti e bassi e che dunque bisogna imparare a fare a gomitate nel mondo. Intervenendo poi, non si fa altro che ingrandire il problema. Ricorda che dopo un paio di giorni i piccoli tornano a giocare insieme, mentre resta ai genitori dei coinvolti l’amaro in bocca e i dissapori.

Non mettere i figli in competizione con altri coetanei

In qualità di genitore modello bisogna evitare di mettere in competizione i bambini tra loro. Non ci sono paragoni che reggono, non ci sono competizioni valide. Ogni bambino è caratteristico per la sua personalità ognuno ha le sue capacità, ognuno ha bisogno dei suoi tempi.

Non esiste il voler spronare un bambino mettendolo in gara con un amico o un compagno. Non va sgridato se prende un voto più basso di un altro, o se fallisce quando fa qualcosa. Il bambino va sorretto e stimolato a fare di più, ma pensando solo ed esclusivamente a lui e non a quello che può fare rispetto agli altri.

Ci vuole accordo tra mamma e papà

Mamma e papà mai essere in disaccordo tra di voi. Se il piccolo fa una marachella e la mamma lo sgrida il papà non deve intervenire ma non deve nemmeno coccolare il figlio.

Ci vuole collaborazione nella coppia, altrimenti il bimbo, dall’alto della sua furbizia, capirà chi è il debole tra i due e approfitterà al momento opportuno di questa condizione.

Rimanere vicini ai propri figli

Infine ma non meno importante ricorda di stare vicino a tuo figlio. Quelli che per te possono sembrare problemi banali, per la sua età sono ostacoli insormontabili. Insegnargli a reagire e a risolvere le questioni sarà il primo passo per la formazione di una personalità sana ed equilibrata, in grado di fare la differenza. Se vuoi dare una marcia in più a tuo figlio smetti di fare gli errori citati e accompagnalo in questa grande ruota che è la vita.