gravidanza

Gravidanza, maternità e figli sono argomenti che prima o poi tutti affrontiamo nella vita, ognuno nel proprio modo e con le proprie inclinazioni, sempre rispettando i pensieri degli altri. Alcune persone sono più fortunate di altre e riescono a concepire subito (o quasi), mentre altre invece dopo svariati tentativi si rivolgono a medici, si sottopongono ad esami e scoprono che per loro non sarà così facile, ma è importante che sappiano di avere diverse possibilità per realizzare il loro sogno.

Tendenzialmente, a meno che non siate capitati per caso in questo articolo, saprete già che la fecondazione eterologa è una tecnica di procreazione medicalmente assistita, anche detta PMA. Questo tipo di trattamento è dedicato a coloro che vogliono concepire ma si trovano in una situazione di infertilità, testimoniata dai risultati di vari esami. Grazie a questo metodo di procreazione, le coppie che non riescono ad avere figli in modo naturale hanno comunque la possibilità di intraprendere una gravidanza.

Cos’è la fecondazione eterologa

Prima di tutto, è importante chiarire cos’è la fecondazione eterologa in modo preciso, per avere presente a cosa andrete incontro se decidete di prenderla come opzione per allargare la vostra famiglia.

La fecondazione eterologa, oltre ai due genitori, prevede una terza figura, che fornirà, in base alla situazione della coppia, o il seme maschile o l’ovulo femminile, prendendo il nome di donatore esterno. I medici solitamente consigliano di ricorrere alla fecondazione eterologa nei casi in cui venga riscontrata una situazione di infertilità completa in almeno uno dei due partner, o nel caso in cui sia improbabile la procreazione spontanea con i gameti omologhi (ossia provenienti da due componenti della coppia).

Quando si parla di fecondazione eterologa, non si entra in un discorso molto semplice, infatti ci sono diverse tecniche esistenti, ognuna delle quali con una propria complessità e un certo livello di invasività. Le tecniche di fecondazione eterologa sono tre:

  • Le metodiche di primo livello, cioè quelle che prevedono la realizzazione della fecondazione direttamente all’interno dell’apparato genitale femminile;
  • Le tecniche di secondo e terzo livello, decisamente più invasive e complesse, infatti la fecondazione prevede un primo passaggio in vitro.

Proprio perché si tratta di una procedura medica e i pareri degli specialisti contano molto, è importante affidarsi ad una clinica per fecondazione eterologa in cui il personale è molto esperto e formato a dovere, oltre che continuamente aggiornato sui nuovi studi condotti nel mondo in modo da ricevere il trattamento più serio e consigliabile nel vostro caso.

Fecondazione eterologa: controindicazioni

Esistono diversi fattori che influenzano in modo negativo la capacità riproduttiva di entrambi i partner, sia l’uomo che la donna, e possono essere sia condizioni patologiche, sia naturali. Ad esempio, uno dei fattori che riduce maggiormente la possibilità di concepire un bambino tramite fecondazione eterologa è l’età della donna, che più è avanzata più diminuisce le possibilità di una gravidanza.

In quanto, come già ripetuto, stiamo parlando di un trattamento medico talvolta anche molto invasivo, è ovvio parlare anche di rischi e controindicazioni per essere preparati a tutto. Come con altri trattamenti di procreazione medicalmente assistita, anche con la fecondazione eterologa c’è il rischio di iperstimolazione ovarica, che comporta mancanza di respiro, ingrossamento delle ovaie e nausea, fino alla formazione di coaguli nel sangue e alla distensione addominale nei casi più gravi.

Tra i rischi, con la fecondazione eterologa c’è anche la possibilità che si verifichi un aborto spontaneo, decisamente più frequente rispetto alle gravidanze naturali. Un’altra possibile evenienza dei metodi di PMA è la gravidanza multipla, molto frequente in questi casi perché durante la procedura di fecondazione eterologa si trasferiscono più embrioni all’interno dell’utero, in modo da aumentare le possibilità di concepire.